Chiesa della Carbonaia - Foiano della Chiana - Arezzo

Le impressioni solite della luce e del colore si mescolano a un brivido di aria mattutina, le automobili cominciano a muovere le ore: ti spettino un orecchio e ti faccio più carina..

Da: la pioggia prima o poi.   Claudio Lolli 

Non c’è improvvisazione. E’ giallo sul nero.  E’ rosso nel blu e avanti così con le infinite combinazioni dell’armonia a disegnare volti e corpi che sembrano sospesi e allacciati tra loro in un idillio continuo. Una danza misteriosa.   Non c’è contesto riconoscibile. Tutto è raccolto dentro un pozzo trasparente. E lo sfondo pare occultato. A emergere la figura. Tratti forti. Decisi. Quasi indelebili, se fissati nella memoria. Comunque senza strati sovrapposti, come fossero incisi in assenza di matrice.   Isora è come un lampo: improvviso, secco, definitivo, soprattutto inaspettato. Capace di lasciare il segno. In questa raccolta visionaria mette in gioco i sentimenti e costruisce un racconto che si trasforma subito in un abbraccio coinvolgente.   I ritratti sono carichi di paura ingorda e di una strana e ambiziosa accoglienza estetica. I volti messi su organza sono tatuaggi sull’acqua: imprendibili.   Il resto è la somma di naufragi collettivi di amore e generosità e passione. Come le lacrime rosse della bambina ritratta in bianco e nero: una fantastica dissonanza. Rompere l’isolamento sembra essere il punto di arrivo. Scegliere il punto di vista, il linguaggio. In questo senso, ho sempre pensato che fra musica e pittura è gara di numeri, incastri e costruzioni. Come nella vita, del resto, ma con più commozione. Perché solo le cose restano. I pensieri fingono e sfuggono e si disperdono. Questi quadri si vedono tutti insieme, senza sosta. Senza tregua. Dentro quei disegni sgorga un vivaio di stupori. C’è un ritmo enigmatico che comprende la seducente simbologia dell’amore. Dentro quella morbidezza c’è un mondo prima da capire e poi da cambiare. Questo il senso.     

Denis Curti   2010